martedì 26 giugno 2012

Usare Facebook nell'e-learning ed una alternativa: Edmodo


Da tempo si parla di Facebook come strumento/ambiente da usare nell'e-learning. Le motivazioni sono molte. È un ambiente social, dove si possono scambiare conoscenze, dove si trova ormai la maggior parte degli studenti, che quindi proprio in questo ambiente possono essere raggiunti: un ambiente friendly, che sanno già usare, al contrario dei vari LMS. In più, ormai sono state integrate all'interno di Facebook numerose applicazioni che possono essere usate per lo studio: ne trovate una bella lista in questa pagina. Ovviamente, usare Facebook per l'e-learning significa nella maggior parte dei casi creare un gruppo dedicato all'apprendimento.

Però ci sono molti problemi legati alle soluzioni di e-learning su Facebook: pur avendo a disposizione diverse web app utili per l'apprendimento, il social network per eccellenza non è stato creato per questo scopo. È poi un ambiente forse fin troppo “aperto” rispetto ad un LMS ed in più ci sono non poche problematiche legate alla sicurezza: pensate a come è facile scoprire password facebook, o anche creare mailing list con le e-mail degli utenti. Problemi, comunque, che ci possono essere anche con ambienti LMS, anche se sono di norma meno bersagliati dagli hacker.

Qualche anno fa c'era in progetto un social network pensato proprio per la formazione: si trattava di Elgg, un progetto che tuttavia ha visto un certo declino negli ultimi anni, nonostante l'adozione da parte di numerose università, che in diversi casi lo integravano con Moodle. C'è però un progetto che da tempo si propone come valida alternativa a Elgg e Facebook: si tratta di Edmodo, un social network web based pensato per studenti e docenti. Ha un'interfaccia semplice e simile a quella di Facebook e permette a studenti e docenti di connettersi tra loro, collaborare, condividere idee e contenuti, accedere a test ed esercitazioni, ecc. E per venire incontro ai gusti e alle necessità della generation mobile non poteva mancare l’applicazione mobile, disponibile per Android e iOS. Voi lo avete già provato? Che cosa ne pensate?

martedì 22 maggio 2012

Smartphone nella didattica: le migliori applicazioni per apprendere le lingue

Avere uno smartphone e portarlo a scuola non significa usarlo soltanto per i giochi e come uno strumento che ci fa divertire durante qualche lezione noiosa. Ci sono altri modi per utilizzarlo in una maniera creativa ed utile, ad esempio, tutti gli utenti di telefoni Android grazie ad alcune applicazioni possono riprendere il loro studio delle lingue straniere. Quando si parla di lingue e dei traduttori automatici, a tutti voi viene in mente una delle applicazioni fondamentali per Android- Google Translate. Può essere molto utile per tradurre singole parole, le frasi meno complicate e persino conversazioni vocali. ma per l’uso didattico degli smartphone, si deve andare oltre e così abbiamo provato diverse applicazioni che aiutano ad imparare una lingua straniera in un modo divertente.

Busuu è una comunità online per imparare le lingue che ha più di tre milioni di utenti in tutto il mondo. Recentemente ha lanciato nove applicazioni nuove e completamente gratuite per imparare diverse lingue: inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese, russo, turco, polacco e castigliano. E’ posibile usare le immagini ed i suoni per l’apprendimento di diversi contenuti ed una modalità offline, per praticare una lingua o per sincronizzare i nostri progressi con il nostro profilo online.

Impara a parlare le lingue è il nome descrittivo di quest’applicazione gratuita che offre una guida completa per frasi utili che ci possono servire per migliorare il nostro vocabolario.
Multilanguage è un'altra applicazione per studiare inglese, tedesco, francese, italiano, cinese, giapponese, coreano e castigliano.
Il traduttore non richiede connessione ad internet e quest’applicazione nelle future versioni ci darà anche molte informazioni turistiche. Include anche la funzionalità vocale per ascoltare la pronuncia ed è gratuita. 

Quizmaster Johnny è dedicata alle persone che studiano l’inglese, ed è sviluppata da British Council. E’ una grammatica interattiva che nella forma di domande vi aiuta a migliorare il spelling, approfondire il lessico ed esercitare le forme grammaticali Altre applicazioni sicuramente interessanti sono Big City (una raccolta di audio-storie per pratticare la comprensione d’ascolto) e LearnEnglish Elementary, un’interessante podcast con diverse puntate per imparare come comunicare in diverse situazioni e come usare i linguaggi settoriali.

Spelling Bee ha più di 2.000 parole per praticare il nostro vocabolario e la nostra pronuncia. Accanto ad ogni parola c’è una breve descrizione e un clip audio. E’ una risorsa interessante per rafforzare le nostre conoscenze della lingua inglese in modo divertente e lontano dai libri noiosi. Una delle mancanze può essere tale che la pronuncia c’è solo in inglese americanoe vi può sembrare strana se vi siete abituati all’accento britannico.

Lingu Pingu: abbiamo presentato numerose opzioni per gli adulti che vogliono imparare o migliorare una lingua. Gli utenti di iPhone e iPad hanno a disposizione numerose applicazioni che aiutano i bambini ad imparare l’inglese. Lingu Pingu è semplice, divertente e intuitiva, si usa con i bambini piccoli che non sanno ancora leggere e scrivere. Il lessico si studia tramite le immagini e i suoni.

Autore: Marta De Angelis by it.mobileshop.eu

venerdì 9 marzo 2012

Oltre la formazione: come instaurare un dialogo tra genitori e figli

Nel mondo della formazione, ed anche nell’e-learning, è importante il rapporto che se instaura tra il docente/tutor ed i discenti: la formazione di un rapporto di reciproca fiducia e stima è la base per un apprendimento efficace. Allo stesso modo, il legame che esiste  tra i genitori e il figlio è a fondamento  del vivere stesso. Un legame che è affettivo ma anche istintivo e biologico. Tuttavia basta osservare la nostra esperienza per comprendere che nonostante questa relazione ha qualcosa di profondamente naturale è sempre attraversata da grandi e piccoli momenti di difficoltà.

Questa relazione si crea ed è guidata da un processo spontaneo che origina da una relazione di dipendenza  per giungere alla creazione  di una condizione di  autonomia del bambino. Tutto questo percorso è accompagnato dall’amore che  generalmente alimenta il legame tra genitori e figli e che lo tiene unito nonostante  gli  innumerevoli conflitti, distanze e incomprensioni che a spesso possono generare conflitti.

Cosa possiamo fare e come intervenire? Dal suo studio al centro di Napoli lo psicologo e Psicoterapeuta Napoli dott. Luca Castellano, che si occupa del sostegno psicologico  ai minori e alle famiglie, ci suggerisce che “lo scambio e quindi il dialogare tra il genitore e il figlio deve essere un occasione per confrontarsi senza trascendere dai ruoli naturali e senza cadere negli stereotipi.

Comunicare a parole ma non tralasciare il fare insieme,  e cioè  un fare che è condivisione di  esperienze  nuove e stimolanti che danno occasione di creare un contatto profondo e pieno,  sano e soprattutto basato sul rispetto delle diversità”. Ed è proprio su quest’ultimo punto che il dott. Castellano sottolinea che “l’amore e il crescere, del figlio ma anche del genitore è possibile solo quando si rispettano le diversità e la libertà di scelta e di essere”.